Sughi d'uva
Abbiamo un vecchio torchio in campagna, di quelli che servivano per mostare l'uva. Ormai non viene più usato da anni, ma ci dispiaceva relegarlo in una cantina, quasi fosse un torto alla sua tradizione.
Il legno odora ancora di uva pigiata e mi ricorda il sapore dei sughi, leitmotiv del periodo di vendemmia fin da quando ero piccola e con la nonna andavamo da una vicina che li faceva sempre insieme alla saba, altro prodotto del mosto cotto. I piatti colmi erano allineati in alto sulla credenza e quando immergevo il cucchiaio, la superficie soda si increspava un poco prima di cedere e scoprire una crema morbida e liscia.
Regalare i sughi è una tradizione che continua ancora in campagna, oppure si possono trovare nei giorni della vendemmia, quando le cantine e le acetaie aprono le porte ai visitatori e nei paesi ci sono le sagre dell'uva e del vino. L'ultima domenica di settembre non ci lasciamo sfuggire quella di San Matteo, un pugno di case, una cantina vinicola - è terra di lambrusco - e una piccola vecchia chiesa molto suggestiva, con la facciata rivolta verso l'argine del fiume perchè da lì arrivavano i visitatori, in barca, spostandosi dalla città.
Il legno odora ancora di uva pigiata e mi ricorda il sapore dei sughi, leitmotiv del periodo di vendemmia fin da quando ero piccola e con la nonna andavamo da una vicina che li faceva sempre insieme alla saba, altro prodotto del mosto cotto. I piatti colmi erano allineati in alto sulla credenza e quando immergevo il cucchiaio, la superficie soda si increspava un poco prima di cedere e scoprire una crema morbida e liscia.
Regalare i sughi è una tradizione che continua ancora in campagna, oppure si possono trovare nei giorni della vendemmia, quando le cantine e le acetaie aprono le porte ai visitatori e nei paesi ci sono le sagre dell'uva e del vino. L'ultima domenica di settembre non ci lasciamo sfuggire quella di San Matteo, un pugno di case, una cantina vinicola - è terra di lambrusco - e una piccola vecchia chiesa molto suggestiva, con la facciata rivolta verso l'argine del fiume perchè da lì arrivavano i visitatori, in barca, spostandosi dalla città.
Ci hanno regalato del mosto e vi propongo una ricetta per fare i sughi. La nonna ha sempre utilizzato una tazza come unità di misura e così continuo a fare io, ma per comodità vi riporto i pesi. Ecco cosa vi serve:
Sughi d'uva
1 l di mosto cotto100 g di farina
1 cucchiaio di zucchero
... e naturalmente un alano che vi scelga i grappoli di uva migliori
Se il mosto non è ancora stato cotto, portatelo a ebollizione, schiumatelo e fatelo ridurre di circa la metà. Una volta raffreddato, prelevatene una o due tazze e incorporate la farina in modo da formare una pastella liquida e senza grumi, unitela poi al resto del mosto insieme allo zucchero.
Portate a bollore per raggiungere la densità che preferite, come se si trattasse di una crema; versatela nei piatti o nelle tazze. Fate raffreddare e gustate.
Abbracci,
V.
Qualche curiosità: il mosto si può congelare per utilizzarlo anche fuori stagione mentre i sughi già pronti si conservano benissimo in frigorifero per vari giorni.
Una volta ovviamente venivano fatti soltanto durante la vendemmia e riposti nella credenza si conservavano per lungo tempo, alcuni piatti anche fino a Natale; prima di mangiarli era sufficiente togliere il primo strato ammuffito e sotto erano ancora perfetti.
Una volta ovviamente venivano fatti soltanto durante la vendemmia e riposti nella credenza si conservavano per lungo tempo, alcuni piatti anche fino a Natale; prima di mangiarli era sufficiente togliere il primo strato ammuffito e sotto erano ancora perfetti.
17 commenti
Che bello questo post, profuma di legno e di vino, mi ricorda tempi passati a casa dei nonni in campagna. Il nonno fino a qualche anno fa produceva ancora il suo vino... ma i sughi, questi mi sono sconosciuti. Ma venivano consumati così, tipo dolce al cucchiaio? Grazie per aver condiviso questa tradizione. Baciotti
RispondiEliminaEsattamente, proprio un dolce al cucchiaio.
EliminaCi sarebbe una sorpresa per voi nel mio blog, spero gradita. E' il lovely blog awards. Questo è il link del post:
RispondiEliminahttp://momentisenzaglutine.blogspot.it/2014/10/lovely-blog-awards.html
Hello from Spain: We are in the time of the grape. Very tasty and appetizing. Keep in touch
RispondiEliminaha proprio un bel colore invitante!!!!
RispondiEliminaNon sai come vorrei poter affondare in quella tazza il cucchiaio..mi fa una gola incredibile :-P
RispondiEliminaChe bello!! Mi ci tufferei!!
RispondiEliminaBellissimo post, ricco di ricordi ed emozioni legate ai tempi passati quindi cariche di un valore affettivo enorme:)))
RispondiEliminanon conoscevo questa ricetta tradizionale, mi piace davvero tantissimo e vorrei poter assaggiare quell 'invitantissimo sugo d'uva contenuto all'interno della tazza: ci affonderei il cucchiaio, che meraviglia:))
un bacione e grazie mille per la condivisione:))
Rosy
Grazie per questo post. Mi ha riportato indietro nel tempo.
RispondiEliminaIn campagna dai miei parenti facevano sempre i sughi.
Bellissimi ricordi!
Grazie ancora ed un abbraccio Maria
Mi sembra di sentirne il profumo..! La consistenza di questo sugo poi è pazzesca! Io ne spalmerei un bel cucchiaio su una fetta di torta. E poi gnammi, la butterei giù in un solo boccone! ;o) Grazie per questi post che mi portano indietro di qualche decennio!
RispondiEliminaDalle mie parti vengono chiamati "sugoli" e una mia amica di Chioggia, golosa più di me, li cosparge con il cacao amaro...no dico...rendo l'idea? Buon fine settimana. Paola
RispondiEliminaha un colore incantevole ... bel modo di mantenere viva la tradizione !!! :-) baci , Ilaria !!!
RispondiEliminammmm che buono!! mi viene voglia di mangiarmi il pc!! :P
RispondiEliminahttp://fashi0n-m0de.blogspot.it/
Colori stupendi nelle tue foto. Ti fanno vivere la vendemmia.
RispondiEliminaChe bell'immagini che ci hai mostrato.
RispondiEliminaLa vendemmia, è una cosa che mi ha sempre stuzzicato.
Buonissimo la cremina di uva.. Che bontà il mosto.. Sento ancora il sapore in bocca.
Che bella ricetta. Io qualche settimana fa ho fatto la saba ( o sapa)....un profumino! un bacione
RispondiEliminaChe bontà!!! COMPLIMENTI!
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