"Anche le ricette seguono le mode?"
Ultimamente mi sono imbattuta più volte in torte al limone con semi di papavero e mi è tornata in mente una torta agli agrumi...

Si va indietro di qualche anno, a quando una collega di allora - ottima cuoca - spesso ci coccolava con qualche delizia.

Torta soffice al limone

250g farina
150g zucchero
150ml olio di semi o 100g burro
150 ml latte
2 uova
2 limoni non trattati, scorza e succo
1 busta lievito
zucchero a velo

Montate uova e zucchero finchè il composto non è spumoso; unite il burro fuso, il latte, il succo di un limone e la sua scorza grattugiata; amalgamate e incorporate per ultimi gli ingredienti secchi. Versate in uno stampo da plum cake ben imburrato e cuocete in forno a 180° 30'.
Nel frattempo prelevate la scorza del secondo limone con un pelapatate e tagliatela a julienne - se avete un rigalimoni farete molto prima. Preparate una glassa con il succo di mezzo limone e un cucchiaio di zucchero a velo, sciogliete a bagnomaria, unite le scorze e pennellate sul dolce appena sfornato per lucidarlo.
Fate raffreddare su una gratella e decorate con le scorzette.

Potete anche usare la stessa ricetta sostituendo le arance ai limoni o facendo un mix tra i due, le ho sperimentate entrambe e posso garantire... 

V.

Il calendario parla chiaro: siamo ufficialmente in primavera.
E lo dico per cercare di convincere il termometro che invece pare non essersene accorto, insieme a quei nuvoloni che incombono plumbei.
Il grigio continua ad imperversare, fuori dalla finestra e nel mio armadio...

Oggi è necessaria una ricetta consolatoria: densa e cremosa, quasi invernale; ma con dei fiori... per ricordarci che la primavera è iniziata.

Vellutata di patate ai fiori di rosmarino

3 patate medie, sbucciate

1 porro

Sale, pepe

Qualche rametto di rosmarino fiorito

Tagliate patate e porro a tocchetti; riuniteli in una casseruola con abbondante acqua e cuoceteli finché non sono morbidi. Nel frattempo lavate e asciugate delicatamente il rosmarino e staccate i fiori. Frullate a crema le verdure e aggiustate di sale e pepe. 

Servite la vellutata con qualche ago di rosmarino e i suoi fiori. Il risultato è appagante per gli occhi e per il palato.

V.

In questi giorni ho ricevuto un invito molto gradito: una cara amica che abita in collina ha organizzato una camminata nei boschi accompagnate da una esperta erborista che ci guiderà nella raccolta delle erbe e nella realizzazione di varie preparazioni. 

Nel frattempo continuo ad usare le erbe che conosco per arricchire i piatti. L'insalata di oggi la faceva mia nonna ed è tipica delle nostre zone; è sicuramente di tradizione campagnard, ma l'ho vista riproposta anche in qualche ristorante in versione rivisitata.
Quello che vi serve sono le erbe di campo, o almeno qualche indicazione per riconoscerle (qui trovate un bel video). Le mie sono tarassaco e cicoria appena raccolte.
Il primo è facile da individuare per il fiore giallo, le foglie dentellate e la forma a rosetta, voi però raccogliete le piante piccole, non ancora fiorite, che sono più adatte ad essere mangiate crude.
La cicoria selvatica è simile al tarassaco per la forma, le foglie però sono meno dentellate e i gambi virano al rosso vino nel centro del cespo.

Insalata di erbe di campo

Mix di cicoria e tarassaco di piccole dimensioni.
Pancetta a cubetti
Aceto balsamico tradizionale
Olio evo

Mondate le erbe di campo; fate saltare la pancetta in padella con un filo di olio, finchè il grasso non diventa traslucido e usatela per condire l'insalata. Completate con un giro di balsamico tradizionale.

Vi piacerà se amate i sapori decisi, ma ben amalgamati.
 
V. 



 

Tra i vantaggi dell'avere un alano c'è che vi risolve il problema delle talpe in giardino. 
No, non aspettatevi che le smarrisca, è che fa dei buchi talmente grandi che i tunnel delle talpe passano inosservati.
Ne ho giusto visto uno vicino alla siepe che sembra una voragine...

Per stare in tema: colazione con ciambella. Ricetta della zia.

Ciambella alla ricotta

250g farina 00
250g ricotta
150g zucchero
50g burro
3 uova
1 bustina lievito
latte q.b.

Montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, incorporate il burro fuso, la ricotta, la farina, il lievito e 3 o 4 cucchiai di latte. Infornate a 180° 50'.
Quando si è raffreddata spolverizzate di zucchero a velo.

A noi piace questa versione semplice, come la fa la zia, ma sicuramente è una ricetta che si presta anche ad essere farcita.

V.

Queste belle giornate fanno venire voglia di passeggiate in campagna.
L'alano è sempre pronto, anche se, appena messa la pettorina, si dirige diretta alla macchina... non abbiamo ancora capito se preferisce passeggiare o fare un giro in auto, la pigrona!

Comunque sia, in questi giorni si cammina e prendiamo anche il cestino per raccogliere qualche erba di campo.
Sapete riconoscerle? Io ho imparato da mia nonna, quando ero piccola, però provo a darvi qualche suggerimento in modo che possiate raccoglierle anche voi e fare il tortaccio che vi proponiamo con le cicorie selvatiche, che da noi si chiamano "pote". 

Cercatele nei campi incolti o nelle carreggiate, hanno forma a stella, appiattita sul terreno, foglie seghettate e spesso il gambo rossiccio. L'alternativa è quella di acquistarle al mercato, da noi le vendono, a prezzi non proprio calmierati. E poi, volete mettere la soddisfazione di averle raccolte?  

Tortaccio alle erbe di campo

Per la base del tortaccio:
200 g di farina
1 cucchiaino di lievito di birra sciolto in poco latte
acqua
sale

Per il ripieno:
erbe di campo mondate
1 salsiccia
2 spicchi di aglio
3 alici sottolio
peperoncino
capperi
olio evo

Impastate gli ingredienti per la base, formate un panetto e mettete a lievitare.
In una pentola scaldate poco olio con capperi, aglio, peperoncino e alici finchè queste ultime non sono sciolte. Unite le erbe mondate - con la sola acqua rimasta dal risciacquo - sale grosso, mescolate e coperchiate.
Nel frattempo liberate la salsiccia dalla pelle, schiacciate la polpa a bistecca e saltatela in padella con poco olio.

Tirate la pasta, sottile, mettetela in uno stampo da plum cake facendola sbordare, unite un primo strato di verdure stufate, la salsiccia e di nuovo le verdure; richiudete la pasta e ungetela bene con un filo di olio.

Infornate a 200° 40'. 

Servite con un bicchiere di lambrusco.

S&V

Nel mio ricettario questa è la "crostata della signora Lodi", la mia vicina di casa, che di solito la sforna nel periodo natalizio insieme a un tripudio di biscotti.

Il perché la chiami crostata non lo so, visto che le mie "croste" hanno tutt'altro aspetto. E ho anche pensato a un nome alternativo: rettangolini, tegolini, tozzetti, bastoncini... 

Ma quando ci penso è sempre la "crostata della signora Lodi"...

Crostata rustica

Per la frolla:

300 g farina

150 g burro

100 g zucchero

1 uovo

1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale

Per farcire:

Marmellata a piacere (la nostra di prugne)

Latte q.b.

Preparate la frolla setacciando la farina, il pizzico di sale e incorporando il burro freddo a pezzetti fino ad ottenere un composto sabbioso. Unite gli altri ingredienti e lavorate rapidamente senza incordare. Riponete l'impasto in frigorifero avvolto nella pellicola per circa 30'.
Stendete l'impasto in due rettangoli uguali, spalmatene uno con marmellata e coprite con l'altro, Cuocete in forno a 180°, 30'. Sfornate e, da calda, pennellate la superficie con il latte. 
Fate raffreddare e tagliate a rettangolini.

Come da tradizione di buon vicinato, sono perfetti per fare un regalino goloso. 
Noi li abbiamo confezionati così: una vecchia scatola del tè e il nostro nastrino.


Il nastro personalizzato: lo abbiamo realizzato con la stampa su stoffa. Scegliete il tessuto, incollatelo con la colla stick su un foglio da stampante, create il file e stampatelo con l'opzione carta spessa.
Facilissimo, ma se volete indicazioni più dettagliate scriveteci, vi aiutiamo volentieri. 

V.

Quando si presenta un piatto che, come questo, è parte della tradizione gastronomica popolare lombarda, crediamo che le scuse siano necessarie. 
Abbiamo fregiato la nostra ricetta di questo nome e speriamo che le amiche lombarde non ce ne vogliano...

Ecco gli ingredienti:
1500 g di verza
800 g di costine di maiale
3 salsicce
2 piedini di maiale puliti
1 orecchia di maiale
1 coda di maiale
un trito di carote, sedano, cipolla
u paio di bicchieri di brodo
un bicchiere di vino (noi mettiamo il lambrusco prodotto in casa)
olio evo
uno spicchio d'aglio
sale e pepe

Ed iniziamo a descrivere la preparazione: sgrassare coda, orecchia e piedini in acqua bollente con aglio e sale, al termine gettare l'acqua di cottura. Se usate la pentola a pressione impiegherete circa 20'.
In una casseruola capiente rosolare le verdure, aggiungere la verza tagliata, le costine, il sale, il vino e coprire con il brodo, incoperchiare. Aggiungere brodo a mano a mano se dovesse essere necessario. Portare a cottura a fuoco lento (1 ora circa). Unire la salsiccia a pezzetti ed un po' di brodo. Dopo un paio d'ore mettere coda orecchia e piedini a piccoli pezzi. Lasciare cuocere ancora un oretta. Al termine scoprire e lasciare asciugare. Aggiungere un filo d'olio. Servire con polenta.

S.